Maria Montessori fu una grande pedagogista. Il suo metodo educativo rivoluzionario, elaborato all’inizio del secolo scorso, è ancora oggi attuale e largamente utilizzato negli istituti scolastici.
È stata tra i precursori che hanno intuito l’importanza, fra le altre cose, della meditazione fin dalla più tenera età.
Come? Ecco alcuni esempi con cui si possono stimolare la concentrazione e la gentilezza nei più piccoli:
- Il gioco del silenzio;
- Camminare lungo una linea;
- I suoi esercizi di grazia e cortesia.
La gentilezza montessoriana e la Mindfulness
La gentilezza montessoriana è una qualità che si ritrova anche nella Mindfulness: l’obiettivo della pratica della consapevolezza con i bambini è infatti quello di sviluppare e rafforzare la loro capacità di «prestare attenzione alla propria esperienza interna ed esterna, con curiosità e gentilezza» come scrivono gli esperti di Mindfulness Goodman e Kaiser-Greenland.
Come sosteneva con lungimiranza la Montessori oltre un secolo fa, i bambini hanno i loro tempi, i loro ritmi e, se messi di fronte al giusto stimolo, entrano naturalmente in stato di flow (flusso).
Lo stato di flow
La denominazione di “stato di flow” si deve allo psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi. Lo ha definito come una condizione ideale di tranquillità, serenità e consapevolezza che permette ai bambini di isolarsi dalle distrazioni e di svolgere dei compiti in una sorta di stato di grazia. Quasi senza che si accorgano del tempo che sta passando.
Quando un bambino è in uno stato di flow è concentrato e motivato su quello che sta facendo ed è in armonia con se stesso e con l’ambiente.
Praticare la Mindfulness equivale a coltivare la capacità di entrare in quello stato di coscienza che è tipico della condizione di flow: essere focalizzati sul presente con la mente libera e consapevole del qui e ora.