Elinor Goldschmied

e il gioco euristico
Da Elinor Goldschmied QUID+ ha imparato che i bambini sono competenti fin dalla nascita e che nei primi anni hanno bisogno di costruire una relazione affettivamente significativa con chi si prende cura di loro. L'adulto ha un ruolo di regia e deve imparare a rimanere sullo sfondo quando i bambini non hanno bisogno del suo intervento ed è indipendente nel gioco.
Dopo gli studi compiuti presso il Dipartimento di Salute Mentale della London School of Economics, Elinor Sinnott Goldschmied (1910-2009) diventa assistente sociale psichiatrica, dedicandosi in seguito ad approfondire gli studi sullo sviluppo infantile, sotto la guida di importanti studiosi e terapeuti come Anna Freud, Susan Isaacs e Donald Winicott. Sono due gli elementi principali che la pedagogista ritiene fondamentali per la crescita del bambino: la possibilità di giocare e la sicurezza affettiva che si concretizza attraverso la relazione con l’adulto di riferimento. Negli anni Cinquanta e Sessanta collabora con Elda Scarzella, responsabile del Villaggio della Madre e del Fanciullo di Milano: un rapporto che le consente di indirizzare la sua attenzione anche nei confronti dei servizi educativi diurni di pubblico accesso. La sua conoscenza approfondita dei bisogni dei bambini e del piacere che essi provano quando sono messi di fronte a giochi adeguati, sono lo spunto per la sua grande e innovativa proposta ludica ovvero quella del Cestino dei Tesori che ha avuto ed ha tutt'ora grande diffusione. L’altra proposta di gioco per cui è ricordata è quella del gioco euristico rivolto a bambini in età compresa tra 12 e 20 mesi.
Quid+ e

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